lunedì 26 gennaio 2009

Pablo Picasso era un bel testa di cazzo

Uno dei motivi per cui uno dovrebbe prendersi la briga di imparare l’inglese è che, se gli va bene, dopo un paio di anni in terra anglofona, magari un film in inglese non è in grado di vederlo, ma almeno riesce a capire un buon sessantapercento di quello che si dice in una canzone.

Io ai testi ci tengo e se non capissi due parole d'inglese mi sarei perso completamente roba tipo gli Smiths o i Pulp, giusto per buttare là due nomi facili facili. D’altra parte, perché credete che al mondo la gente ascolti i gruppi inglesi? Perché parlano inglese, no? Non ditemi che dallo stivale non potremmo cavare di meglio del 90% di tutti quei gruppetti recenti con "the" davanti.

E a corroborare la tesi vale anche il discorso inverso. I testi beceri li perdoniamo solo quando sono in un’altra lingua, anche se li capiamo. Ci sono centinaia di gruppi di culto, adorati dagli stessi che poi schifano il corrispettivo tradotto in italiano. Prendi i Primal Scream, che tra l’altro mi piacciono anche. Questa volta l’esempio non è a caso, perché sono gli unici che sono riusciti ad infilare “come on pretty baby”, “let’s have a good time” e “sweet rock’n’roll” in una sola canzone. Le stesse parole che in italiano hanno causato l’affossamento dei Litfiba.
Prendi Rock’n’Roll Queen dei Subways, “You are the sun, You are the only one, You are so cool, You are so rock & roll”, ma vai a cagare, dai! Se fossero italiani, saremmo disposti a perdonare tale accrocco di demenza?

La solita lunga introduzione perché ultimamente sono ossessionato da Jonathan Richman (and the Modern Lovers). Jonathan non sarà mai famoso in Italia, perché la sua musica è un roccabillino simpatico, ma niente di particolare. Anche la voce è tanto nasale da far ridere, ma Johnny, la voce, la sa usare piuttosto bene. Lui è un grande recitatore. Più che cantare canzoni, interpreta il testo, così sembra che stia raccontando una storia in prima persona. E tra l’altro lo fa anche con un grande umorismo. E non è tutto amici italiani, è anche facile da capire! Esercitate anche voi il vostro inglese con The Modern Lovers, disco postumo e omonimo, del 1976!

Avete visto Tutti pazzi per Mary? Allora avete visto anche Johnny. È quell’idiota del cantastorie. Quello vestito da giullare. Questo per darvi un’idea del personaggio. Un bravo ragazzo tipo un Ben Stiller appena meno sfigato che canta della sua vita da Ben Stiller meno sfigato ma anche meno celebrity e quindi meno concupito dalle pulzelle. Non come Picasso, che come Ben Stiller un’ottantina d’anni dopo, è più sfigato di Johnny, ma anche più celebrity.



“Some guys try to pick up girls and get called asshole, this never happened to Pablo Picasso”, dice Johnny e aggiunge “Not like you”, ma ovviamente neanche come lui.
E poi via così, fra ragazze che assumono il colorito dell’avocado quando Pablo gira con la sua El Dorado ed amenità varie, il succo del discorso è che a Picasso nessuno dà del testa di cazzo. Tesi che viene peraltro confermata con perizia e inchiodata nella capa con una melodiola piacevolmente sciatta e poco pretenziosa.

Una canzone diversa dal resto dell’album, che delinea il carattere di Jonathan, dolce fino alla tenerezza, pieno di amore per il mondo vecchio e il mondo nuovo (dove vecchio corrisponde agli anni ’50) e per ragazze che stanno con Hippy Johnny, mentre dovrebbero preferire lui, che è straight, cioè un ragazzino pulito.

Tre accordi alla viva il parroco e una storiella semplice e divertente. Questa è la lezione di oggi, fratelli e sorelle.
Johnny l’ha scoperto nel Sottosuolo Vellutato di Lou Reed e l’ha ripetuto tirandosela molto meno.

Ascoltatelo, che è così un bravo ragazzo. Anche se ogni tanto gli scappa una parolaccia, è solo un po’ di invidia, perché è tanto un bravo ragazzo, non è né Ben Stiller, né tantomeno Picasso.
Quel testa di cazzo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

stasera sono in giro ad amsterdam con altri emigrati tali e quali come me, scrivimi a rafaeli@splinder.com che ti dico dove e come, se ti va.