sabato 12 dicembre 2009

Politica


Questo mese, lo ammetto, non ci sono stato molto, fra queste righe.
A parte il fatto che sto lavorando ad un paio di altre cosette poco utili e ho una serie di nuove attività, ho iniziato decine di articoli, che alla fine risultavano tutti impubblicabili. Le cose di cui mi va di parlare, al momento, preferisco tenerle fuori onda.

Comunque il denominatore comune dell’ultimo paio di mesi sembra essere la politica, soprattutto quella estrerma, ma non solo. Di quello si può parlarne, anzi, lo fa praticamente chiunque. Perché non io?

C’è stato l’anniversario della caduta del Buro di Merlino. Su quell’ISTAT di dimensioni globali che è Facebook, evento commentato da praticamente tutti i miei conoscenti italiani dotati di titolo di studio superiore (io incluso) e nessuno-ma-proprio-nessuno dei miei contatti tedeschi. Ogni paese ha un suo Sud e la Germania occidentale se ne era già costruito uno fra le industrie del Lungoreno. Uno nuovo non serviva mica.

C’è stato il giorno del noncompleanno di Berlusconi. Una politica anarchica, senza fazioni, con chi in teoria dovrebbe votare il Piddì che ci andava nonostante la direzione centrale suggerisse il contrario. Un misto fra la cultura del dire sempre di NO, quella dell’Okkupazzione e la nuova coscienza politica nascente, indipendente da chiunque sieda in parlamento, soprattutto dai tristi uomini soli che litigano a chi fa più SX. I giornali mettevano lo Psicogrillo a capo dell’antipolitica, ma per fortuna ultimamente sembra essere sparito. Forse ora il personaggio che rappresenta queste posizioni apartitiche è Saviano, che secondo me farebbe meglio a tenersene fuori. Dal momento in cui uno entra in politica, smette di essere inattaccabile. E la lotta alla mafia ha bisogno di gente inattaccabile. Non serve che ci dica che fermare i processi è male. Lo sappiamo già, solo che se tifiamo a DX cerchiamo di convincerci che non è così. ‘serve a un cazzo raccogliere firme su Repubblica.

C’è stata tutta sta musica che mi capita di leggere e ascoltare, a caso, senza finalità precise. Woody Guthrie con la chitarra con scritto che è una macchina per uccidere fascisti. Ma correvano gli anni '30 e la cosa era giustificata, molto più giustificata della vecchia canzone dei 99 Posse che c’hanno sto “bernoccolo antifascista, se vedo un punto nero ci sparo a vista”. A parte il fatto che la dermatologia conosce ben altre soluzioni, ma, come è già stato ripetuto in questa sede, se l’alternativa al fascio è “senti come picchia il compagno”, allora annamobbene.
C’è anche Bobbo, che anche lui è sempre stato uno da dire senza fare, ma almeno lui dopo un po’ se ne è tirato fuori e ha cominciato a cantare d’amore come tutti i cantanti degni di rispetto come Baglioni, Nick Cave e Apicella.

Che poi uno si chiede anche cos’è che bisognerebbe “fare” in politica. Ed è qui che ti voglio. Al momento l’unica risposta che ho è “qualcosa di nuovo e divertente”. Non che qualcuno mi abbia fatto la domanda, ma in questo mondo di blogghi uno le domande se le deve fare, perché gli interlocutori stanno già leggendo un altro blogghe migliore, o scrivono nel loro.
Comunque, quello che bisognerebbe fare sono diverse cose, ma non urla, discorsi, raccolte di firme e manifestazioni. E niente nuovi tormentoni su Berlusconi, che ormai leggo compiacimento negli occhi di chi li cita.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Occhio, che se ti leggono l'ultima frase di questo post, come minimo ti chiudono il blog.
Ossequi
Mia

Anonimo ha detto...

O meglio, l'ultimo paragrafo (che include "qualcosa di nuovo e divertente").
O.
Mia

bastian contreras ha detto...

Ah, ora capisco! A dire il vero non era di quello che parlavo. Però nuovo, diverso... Sul divertente nono mi pronuncio.