mercoledì 17 giugno 2009

La vita su e giù

Nell’Europa di sopra l’ambizione è una cosa positiva, quasi normale. In Italia invece si stima chi si accontenta.

Io, che penso relativo, sono per la pariteticità dei due approcci.

Quello che cambia è che al Nord ci si stressa di più (ma meno di quanto possa sembrare da laggiù), ma si va avanti più in fretta, giù da noi invece si avanza meno, ma ci si gode la vita. Gli italiani sono pasciuti col loro ovetto sodo giù per lo stomaco, mentre qui si attende il giorno in cui si spennerà il pollo, sapendo che forse, a quel pollo, ti sentirai in colpa a tirargli il collo per fare un kip satè alla surinamese.

Quello che si accontenta sa di non poter migliorare la sua situazione, per lo meno in modo onesto. Sta bene dov’è, ma non gli dispiacerebbe stare meglio e in fondo ci spera, che un giorno gli capiti quell’occasione poco onesta.

Così, meglio lasciare tutte le porte aperte, perché l’italiano ama dirlo: “non si sa mai”.
Per questo l’italiano teme chi combatte l’evasione fiscale, perché un giorno spera di poter evadere le tasse anche lui. Senza impegno, ma non si sa mai.

Gli italiani, nell’oclocrazia, ci si sentono placidi e tranquilli. Vedono il futuro. Lascia che si rubi, e se allo Stato mancano i fondi, beh, paghiamo i politici quanto vogliono, ma a patto che ci tolgano la responsabilità di pensare ai problemi.

Nessun commento: