sabato 20 giugno 2009

Biglietti del tram

Questa storia potrebbe cominciare come un barzelletta: c'è un italiano, un tedesco e un francese.
Potrebbe, perché ad onor del vero gli italiani sono due, così come i francesi, e c’è anche uno spagnolo. Altro particolare, tranne i due italiani, le altre sono ragazze, ma nelle barzellette si sa, c’è Pierino e mai Pierina.

Insomma, ci sono, anzi, c’è un italiano, una tedesca, una francese e un paio di altri, tutti colleghi, seduti sul terrazzo in pausa pranzo. L’italiano sono io, che all’università sono sempre stato Il Crucco, in quanto “alto, biondo e con gli occhiali azzurri” e perché una larga percentuale degli italiani crede che a casa mia si parli tedesco. Alla francese invece lo stereotipo le sta che è un biggiù, lo stereotipo del francese moderno. Incazzosa, brontolona, ma anche socievole e simpatica, di madre autoctona e padre tunisino, cresciuta prima da unica nera in un paesino agreste del profondo Bordolese e poi nella periferia di Tolosa, in circostanze non propriamente semplici, o perlomeno così suole narrare nelle sue storie di vita vissuta.

La capigliatura di Carlos Valderrama, ma in nero, pelle scura, più color lampada che nera, ma senza lampada, faccia a cuneo, occhio da pirata, espressione truce. Dalle sue storie si intuisce che nella vita è stata spesso discriminata per la sua aria losca, che la punisce nonostante sia socievole, intelligente, sempre disponibile ad aiutare, tra l’altro nonostante lo sguardo che uccide, affatto inadempiente agli attuali canoni estetici.

È una ribelle, contro tutto e contro niente, basta essere contro. Parla di episodi di disonestà con la passione con la quale io parlo di calcio. E il suo pensiero è da tutti i punti di vista lo stereotipo di quello che i telegiornali chiamano "disobbediente” o “nogglobbal”. Lo è a tal punto, che prima di cominciare a parlare di un argomento, sai già cosa ne pensa. Divieto di fumare nei luoghi pubblici: contraria, fumare è una libertà. Politica: talmente a sinistra da non sentirsi rappresentata da nessun partito di sinistra. Musica preferita: troppo ovvio per essere riportato. Posto più figo d'Europa: Barcellona, sogno nel cassetto: lasciare il lavoro e viaggiare per il Sudamerica in un furgoncino Volkswagen. Per dire, è una di quelle persone che pensano che chi cena prima delle 9 sia uno sfigato, chiedine il motivo e rimarranno interdetti, perché i dogmi non si mettono in discussione.

Sul terrazzo, in pausa pranzo, la tedesca introduce una discussione su chi non paga i biglietti del tram. Alché la francese fa “io non lo pago mai il biglietto”, con il candore e la sicurezza di chi si sente forte nel giusto. L’italiano, che ormai tutti conoscerete come uomo di saldi principi, nonché noto filosofo da €0,99, rimembrando discussioni precedenti, ribatte che il biglietto del tram può anche non pagarlo, ma dopo non venga da me a lamentarsi dei servizi pubblici.

Il bianco risalta particolarmente su sfondi scuri: quando i suoi occhi si iniettano di sangue, li vedi quasi sparire. Risponde che no, non è giusto, paghiamo già così tante tasse che tram, bus e mille altre cose dovrebbero già essere gratis per tutti. Tutti in coro rispondiamo che i mezzi pubblici non sono proprio un bene di prima necessità come il sistema sociale e previdenziale e che se fossero gratis ci troveremmo a pagare ancora più tasse, ma lei si impunta. Il dogma è dogma. Vuoi essere di turbosinistra? Allora la pensi così o taci. Oppure ti fondi anche tu come gli altri il tuo partito personale per raggiungere lo zerovirgola alle elezioni.

A questo punto nelle barzellette c’è il colpo di scena, una battuta che risolve la situazione a favore dell’italiano, un finale imprevisto. Questo italiano invece si arena, forse in quanto crucco decide di lasciar perdere per il quieto vivere e si imbarca in un mare di riflessioni personali. Riflessioni sul dare le cose per scontato. Su come chi sia contrario alla società, checché la cosa significhi, pretenda il massimo dal sistema sociale, su come probabilmente non siamo programmati per accontentarci, sui mali dell’autoindulgenza.



(Il recente aumento di frequenza delle battute sulla turbosinistra è da intendersi come casuale e non va interpretato secondo un'esegesi volta a rivelare l'imborghesimento dell'autore)

7 commenti:

adelaide ha detto...

Una volta, all´universitá, stavo con un paio di "colleghi" di sicura fede super-sinistrosa. Entra uno studentello delle superiori e chiede di poter appendere un manifesto in bacheca. "Chiaro", rispondono "è per tutti". Appurato che si trattava di una festa studentesca organizzata da un gruppo vagamente non di sinistra, aspettano che il ragazzino imberbe esca e strappano il manifesto, buttandolo nel cestino della spazzatura tra risate e sfottó. I diritti sono per tutti, sempre che abbiano le mie stesse idee. Piú o meno. Un´altra volta un paio di studenti di qualche decennio fuori corso mantenuti da genitori ex sessantottini che avevano fatto carriera (sempre di molta sinistra) aspettarono sotto casa un amico perché aveva rilasciato un intervista (su l´adige...)non proprio a favore dell´occupazione dell´allora inutilizzato molino vittoria: rimase scosso per molto tempo, anche se riveló a pochi quello che era successo. Dulcis in fundo: nella mia vita precedente avevo un lavoro che mi "obbligava" a dividere alberghi con vari personaggi eccellenti, anche politici: ho visto con i miei occhi Bertinotti "rifilare" la sua valigia ad una ignara cameriera ai piani che sarebbe potuta benissimo essere sua madre, ma probabilmente messa peggio, senza nemmeno un sorriso, né un grazie o un prego.
Non sono per questo diventata una di destra, ma penso sempre che gli estremi siano posti poco raccomandabili (con l´eccezione della fase "rivoluzionaria", che peró dovrebbe normalmente finire entro i trenta)
Ommioddio...forse vivere in un posto dove o sei neo-nazi o nostalgico-stasi non mi fa bene...o mi sto imborghesendo pure io!!!
ciao!!
Ps: valderramaaaa...che mito...sempre per terra a tenersi le gambe ginocchio-al-mento urlando come se l´avessero appena scuoiato!!

Anonimo ha detto...

Càspita, come ti capisco. Non ho granché da aggiungere o da commentare, dico solo che normalmente mi ritrovo ad essere troppo a destra tra la gente di sinistra, troppo a sinistra per la gente di destra, mai veramente al centro in quanto agnostica, qualunquista perché non mi schiero.
Ossequi
Mia

bastian contreras ha detto...

bello vedere che siamo almeno in tre a pensarla così.
credo anch'io che quella rivoluzionaria sia una fase passeggera, poi più avanti nella vita si impara ad apprezzare l'armonia.

mai notato che tutti i musicisti più duri verso i 50 anni se ne escono col disco acustico?

ossequi ad entrambe

adelaide ha detto...

e con questa sono sicura al 120% che sei nato nei primi quindici giorni di ottobre. Aber sicher!

bastian contreras ha detto...

pazzesco... sono nato l'undici ottobre. come hai fatto?

adelaide ha detto...

Perché hai tutte le caratteristiche di un bilancia! Ma non della fine, verso lo scorpione, che sono piú cupi e criticoni...lo so, non sopporto nemmeno io quelli che te la menano coi segni zodiacali, ma dopo la descrizione delle 9 del sabato mattina, il fatto che traduci, "In media stat virtus" e soprattutto la tua morosa che invece é bella attiva...non sono riuscita piú a trattenermi! Tienitela stretta, che non so come fanno, certe donne, a sopportare un uomo della bilancia! Lo dico perché sono nata in ottobre pure io!
ah, dimenticavo: "Vivere altrove" Marisa Fenoglio (sí, la sorella del partigiano...)- Sellerio editore. È un poco al femminile, ma la visione di cosa si prova a vivere all´estero mi emoziona ogni volta che lo leggo....

bastian contreras ha detto...

Il libro sembra interessante, vedo alla Bonardi (unica libreria italiana d'Olanda) oppure su IBS. Altrimenti appena torno in Italia...