mercoledì 8 dicembre 2010

Il film più banale del mondo

Ieri ho visto il film più banale del mondo e ne sono felice, perché quando vedi un film così banale, sai di aver scoperto la banalità allo stato puro e vuoi correre in strada e raccontarlo a tutti. Come quando si è innamorati.

E ho addosso una voglia matta di parlarne, di descrivere tutte queste scene così banali che ti sembra impossibile che nessuno, durante le riprese, durante il montaggio, abbia notato quanto sono banali.
C'è una storia di fantascienza, ma anche no. C'è una storia d'amore, anzi, ne ho contate almeno tre per il protagonista, più quella dei suoi genitori che divorziano e quella della madre con l'amante. Uno dovrebbe riguardarlo, sto film, con un'agenda per segnarsi quante volte i personaggi dicono "I love you".
È un film per ragazze adolescenti, si capisce a questo punto qui:

Lui: "I love you"
Let: "Forever?"
Lui: [Pausa] "Forever"

Il Forever viene ripetuto ad un ritmo da Smemoranda.
Urge a questo punto stabilire l'età esatta delle adolescenti alle quali il film si rivolge. La risposta arriva nel tempo di dire "t'amo". In pratica il tipo e una delle tipe si lasciano per cause di forza maggiore quando hanno 15 anni e si ritrovano nel futuro. Lei gli dice che lo aspettava da vent' anni, lui pure. Forever. In vent'anni nessuno dei due aveva tratto piacere dalle carni di alcun altro. Le quindicenni sono quindi evidentemente il target (che dire obiettivo fa scialbo), con la palese intenzione di confermare che l'I love you forever scritto sui loro diari è possibile, probabile, e non la cazzata che in fondo sanno essere. E io che pensavo che a quindici anni le ragazze avessero già superato la fase I-love-you-forever per quella Che-Guevara-è-troppo-un-mito.

E poi è giusto strizzare l’occhio anche all’adolescente maschio, che guarda il film con la ragazza forever alla quale fra una settimana non sentirà neanche il bisogno di palpare il culo. Un modo sicuro per strizzarlo, sto occhio, è la fantascienza: scenari futuribili ricostruiti seguendo i più consolidati canoni di centodieci anni di cinema. Ibernazione, immortalità, stanzoni bianchi e gente con delle placche ossee sulla fronte. E nel futuro ci si darà ai piaceri artificiali e si dimenticerà co’è l'amore. E poi ci sono un sacco di teorie da fumetto Marvel: scopri che anche una farfalla che sbatte le ali può portare una montagna di sfighe, che il fumo di una sigaretta è un segno che l'universo si espande, ma che c'è anche una teoria che dice che un giorno si restringerà, c'è un sogno dentro un sogno, il fatto che se ci credi si avvererà, la difficoltà di fare scelte con tanto di illustrazione delle conseguenze di entrambe le opzioni possibili, uno che fa testa o croce per decidere il futuro: Start Trek, Sliding Doors, 3MSC.

C'è una coppia che litiga sempre, e poi fanno la pace, una volta per tutte. Finalmente hanno trovato la chiave della mutua comprensione. Sono in macchina e si baciano e in quella l'autobotte davanti a loro esplode. Questo è il punto in cui scoppio a ridere. Il punto in cui sorrido, mi rassereno e vorrei uscire in strada a gridare in olandese che ho visto il film più banale del mondo forever.

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