venerdì 22 gennaio 2010

Promemoria

A volte mi piacerebbe che sto coso qui che scrivo ogni tanto fosse come una specie di diario. Tipo che lo leggo fra un anno, o due, o tre anni, quattro mesi e sei giorni e dico "Ah! Ecco cosa facevo quel giorno là”. Come quando in soffitta trovi i diari di scuola delle medie, solo magari senza sentirmi sfigato. O magari boh.

È anche il giorno giusto per farlo. Primo dell’anno? Scontato. Compleanno? Peggio. Ventidue gennaio duemiladieci.

Terremoto ad Haiti. Quello succedeva il ventidue uno del dieci. O meglio, era successo da un po’, ma sportivi e cantanti tiravano ancora su soldi. Le banche anche, tenendosi quella minipercentuale che non si sa mai che il terremoto venga anche qui.
C’era Baraccobama che era su da un anno (parlo della sua prima legislatura) e non aveva fatto un cazzo. Come se a un uomo, da solo, si potesse chiedere di fare cose tipo - che so – creare un sistema sanitario negli USA (e di solito getta, che la vita umana va bene finché tiene. Poi la si butta e ce ne si fa una nuova). Ho sentito di persone che da sole hanno distrutto, ma mai costruito.

In Italia boh. Avevo appena smesso di leggere i giornali. Su Facebook (dai che te lo ricordi, sepolto fra i pionieri informatici, come Napster e Altavista) qualcuno scriveva che si celebrava il decennio della morte di Craxy. Che brutto, celebrare la morte della gente. La morte non si augura a nessuno. Altri proponevano di celebrare il compleanno di Borsellino. È che Borsellino al tempo era già morto.



Ora al presente, che se no mi tocca scrivere anche com’è finito il derby. La partita è domani e, per chi non se lo ricordasse, abbiamo recuperato una marea di punti sull’FC Internazionale Milano e se vinciamo andiamo a -3 con una partita da recuperare. Intanto comincio a pensare a chi sarà il caso di convocare per i mondiali. Chissà chi li vincerà, i mondiali.

Resta favorito il Brasile, ma anche Argentina, Camerun, Uzbechistan, Oman. A me sarebbe piaciuto andare in Yemen, ma al momento pare che sparino ai terroristi. Per me finisce che si va in Brasile, comunque il mese prossimo si decide. Vengono a trovarmi Tomas da Göteborg, Nicola da Roma e Philipp da Strasburgo. L’ultimo è da talmente tanti anni che non lo vedo, che non ricordo neanche con quante P si scrive. Tre amici che se su Facebook ci fosse un’applicazione tipo "Scegli i tuoi 10 meglio amici", loro ci starebbero dentro tutti. Tranne magari Philipp, che è da troppo che non lo vedo, comunque magari il mese prossimo torna in classifica. Per ora, su Facebook posso almeno controllare che si scriva con 2 P.

Per il resto, dai, si tira a campare. Il martedì vado al corso di conversazione in olandese, ma ci vado soprattutto per quello che viene dopo la conversazione, la bevutina in banale inglese con birra belga e gente di svariati altri posti.
Musica boh, non è che abbia grande ispirazione, ascolto i Violent Femmes, c’è sta canzone che ho sentito ieri e mi è sembrato di conoscerla da sempre. Ma conoscerla della serie che la ascoltavo e dicevo “Ah, ma sto gruppo qui ne ha fatte almeno altre tre-quattro di migliori", solo che stavolta penso “Però” e me la riascolto diverse altre volte.
Leggo Theroux; Paul, non il figlio che va in tivvù, stavolta è stato nelle isole del Pacifico. Bello, per carità, lui ha più risorse di Licio Gelli, però ora dopo quattrocento pagine avrebbe anche un po’ rotto. Poi leggo Carver, perché mi sono messo a scrivere storielle. Ste cose, se le leggessi a inizio maggio, sta sicuro mi ispirerebbero molto di più. Ah, e poi c’è il libro sul disco di Patti Smith. Me ne dimenticavo perché ha rotto, il libro, non il disco. Non mi ci abituerò mai, alle agiografie scritte all’inglese. Manca solo la pagina dello scandalo inedito, ma la sento arrivare. Comunque non è che legga più tanto, perché la nuova formula di coinquilinaggio mi prende un sacco di tempo. Quando stavo con la tedesca avevo molto più tempo per farmi i fatti miei.

Film zero, come sempre. Anzi, quasi, perché domenica ho visto Mediterraneo, sperando che il Messico facesse un po’ estate. Più nuvole che Messico, però Bisio è bravo e non lo dico per le basette a punta. Poi tipo un mese fa ho visto No Direction Home e mi ha fatto ancora più voglia di Bob Dylan, perché, siccome mica tutti lo possono sapere, è una specie di documentario sulla sua vita giovane. Voglia di Bobbo, ma non ascoltarlo, tipo esserlo. E di solito non è che a me piaccia essere la gente.

Sono stato a Rotterdam, alla mostra di Edward Hopper, forse la cosa che mi ha ispirato di più, insieme a Bobbo e alle nazionali di calcio del Gabon, del Mozambico, del Benin e del Malawi.
E domani vado a Bruges. Dopodomani torno, e poi chissà, magari vediamo dopo.

2 commenti:

claudia ha detto...

Hopper? Ecco, una mostra su Hopper me la vedrei subitissimo! E ci porterei pure la Annina, anche se é piccola e di solito non si fa, che poi si mettono a correre e a disturbare e si annoiano come i bradipi.Ma Hopper...diobono (alla toscana)...che, ce lo scrivi un post?
PS: ma perché Messico e Mediterraneo?

bastian contreras ha detto...

La mostra su Hopper è stata un'esperienza. Di suo c'erano giusto un paio di cose (tipo la donna nera sulla soglia della casa di legno con una prateria immensa sullo sfondo). Comunque c'erano molti altri artisti che mi è piaciuto scoprire. Ricordo pochi nomi, tra cui Ben Shahn, che dipingeva tematiche sociosocialiste con uno stile molto moderno (sono sicuro di averlo già visto in diversi video musicali). Poi c'era uno che ho detto "toh! un Depero", e invece no, però sulla didiascalia c'era scritto "geispireerd door de italiaanse Futuriesten". Divertente, perché Depero sarebbe un mio lontano parente.

Un consiglio, la bambina portacela, con moderazione. Ricordo ancora la mia visita ad Amsterdam a 12 anni, con giornata intera (non esagero) per musei. Una noia mortale, ma anni dopo mi sono messo a scavare nei ricordi e la passione è tornata.

"Mediterraneo" in realtà non lo ho visto. Era "Puerto Escondido". L'errore lo lascio, che fa bene.

Nota personale per me stesso fra qualche anno: Il derby è finito 2-0 per i cugini, nonostante abbiano giocato tre quarti di partita in 10 e due minuti in 9. Metti via.