domenica 1 marzo 2009

Eroi della sfiga

Su Facebook hanno creato un gruppo dedicato a “Falcone, Borsellino e gli altri eroi”. Mi ha dato un fastidio enorme vedere la muffolenta parola “eroi” accostata ai nomi di Falcone e Borsellino, come se fossero due Quattrocchi qualsiasi, come se potessero essere ricodotti nei ranghi di quei personaggi che sono morti perché hanno avuto la sfiga di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Falcone e Borsellino non hanno avuto nessuna sfiga, perché non sono andati a giocarsi la vita in cerca di gloria o denaro, ma hanno pagato un prezzo solo leggermente più salato del previsto per un impegno in qualcosa di importante, sapendo di giocarsi tutto er cucuzzaro.

Quindi va bene la definizione classica di eroe, ma non quella mediatica. E come i non linguisti sanno meglio di noi linguisti, la lingua che conta usa la Crusca solo per muovere l’intestino. Quindi l’italiano è il linguaggio della tivvù e per la tivvù per essere eroi basta morire, possibilmente in terra nemica e in divisa.

Dovremmo trovare un nuovo termine noi, che abbiamo studiato l’Orlando Furioso ed He-Man e per riconoscerti come eroe ti chiediamo come minimo di farti un po’ di mazzo per una giusta causa. In compenso però non serve che muori, anzi sai che ti dico, se sei vivo vali anche di più, perché se no rischi di passarmi da eroe a mito, dal tiggì alle magliette, come Jim Morrison o il Che.

Proprio in ragione di questa memoria cavalleresca il termine eroe ci aleggia sulle gonadi. Come nei licei si tende a promuovere tutti, come il numero chiuso perde di fronte ai ricorsi al TAR, mentre possono diventare santi anche i papi cattivi e le medaglie olimpiche e il numero dei ministri aumentano di continuo, così non è una sorpresa che anche i criteri per l’eroismo diventino più telegenici e accessibili.
Il problema è che se tutti possono essere eroi, si penalizzano quelli che lo sono davvero. Ma quelli sono pochi e la democrazia è il dominio delle masse, quindi nei paesi democratici come il nostro sono le masse a decidere e la soluzione giusta è quella che accontenta più elettori.

E le masse comunque tifano per i valori di massa, per le persone come loro. I migliori sono antipatici perché non sopportiamo di sentirci inferiori. Allora celebriamo chiunque muoia, ché magari un giorno potrebbe capitare anche noi di diventare eroi.

1 commento:

Felix Lalù ha detto...

potremmo tenere EROI per quelli veri e HEROI o ERHOI per quelli tv.
o viceversa
anzi, tenere il plurale eroi per entrambi ma mettere il singolare eroo per quelli tv.

forese però nn era questa la questione