sabato 9 aprile 2011

Comuni denuclearizzati

Ormai tornare in Italia è come andare in villeggiatura. Quaggiù c’è il sole ogni giorno e la gente non sembra stupirsene più di tanto, i meli sono in fiore e anche i ciliegi selvatici, che visti da lontano, isolati nei boschi sempreverdi, sembra che abbia nevicato a macchie. Dietro le quinte pandori di roccia con lo zucchero a velo in cima.

Forse però ora è davvero villeggiatura. È casa, ma è sempre meno famigliare. E non riesco più a godermi i riti del ritorno. Leggo la Repubblica a colazione e trovo troppi politici per i miei gusti, bevo il mio chinotto e me lo ricordavo meglio. E checché ne dicano tutti la pizza che fanno nel paesino di sopra non è meglio di quelle della Ferdinand Bolstraat.

Hanno anche tolto Brand:New da Sky.

In compenso ascolto la mia radiossessione quotidiana dal vivo, per la prima volta, dopo centinaia di mezzore di podcast. È la stessa cosa, solo con qualche interferenza, ma sentirla dal vivo ti ci fa sentire la vita dentro, come nello iogurt.

La sera vado al tendone, poiché esso è la massima espressione della vita valligiana. Il rito consiste nell’affittare una grande struttura rimovibile e farci suonare sotto un gruppo cover (venerdì), un deejay tunzettante (sabato) e un’orchestra di liscio (domenica). Rito iniziato da uno dei 38 paesi della Valle, nessuno sa quale, e poi copiato da tutti gli altri, perché se lo fa il paese vicino lo dobbiamo fare anche noi. E se lo fa la Pro Loco, lo devono fare anche i pompieri, gli alpini e la parrocchia. Così l’estate in Valle c’è più scelta che abitanti e anche i musicisti, che per forza di cose sono sempre gli stessi, devono sgobbare con l’alacrità di un idraulico lituano.

Giù al cimitero, dove inizia il paese, c’è scritto “comune denuclearizzato”. L’aveva fatto mettere mio padre quando era assessore alla fine dei chimici anni Ottanta. Poi per anni era rimasto là, mentre ci si chiedeva perché non “comune esente da mutazioni genetiche” o “comune privo di bestiame clonato” ed eccolo là, di nuovo attuale dopo un tunnel di decenni. Forse il tunnel era una grande curva parabolica, che senza accorgercene ci ha risputati all’imboccatura. Dico forse. Forse invece non siamo noi a tornare indietro, ma le cose.

2 commenti:

Felix Lalù ha detto...

oh, finalmente qualcuno che mi spiega che cazzo vuol dire comune denuclearizzato
grazie

dimentichi la lotteria e il peso dello speck!

bastian contreras ha detto...

Quelle sono per i tendoni dei vecchi, o per le feste dei portoni. I tendoni sono per noiggiovani così tradizionali, così moderni, come ci vuole l'ass.