giovedì 21 ottobre 2010

Ancora stereotipi

Se c'è uno stereotipo che non è uno stereotipo è che gli italiani siano disorganizzati. E mi ci metto.

Si organizza un ritrovo fra vecchi erasmus. Si sparano salve di email incrociate. Date, luoghi. Io dico che io a Roma ci volo comodo e a tutti va bene Roma. Poi gira un calendario: ognuno indica i fine settimana in cui è disponibile. Dopo due mesi è fatta, tenetevi libero il primo fine settimana di novembre.

Poi a tre settimane dall'incontro arriva la Marghe. La Marghe era un po' la madrina dell'Erasmus. Era quella che teneva banco nella sala principale della mensa dell'università di Colonia e che a fine pasto proclamava con convinzione: "Leute, ich mache wie Baglioni" (Gente, mo' faccio 'home Baglioni*).

Il mio professore di linguistica italiana II diceva che seguendo le isoglosse della parlata toscana, Prato era il punto di massima purezza. La Marghe, mentre esternava la sua intenzione di dedicarsi a costumi tipici del Claudione nazionale, ne forniva la prova. Anche quando parlava tedesco.

La Marghe - ad aggiungo che è un peccato che l'accento pratese non si legga per email - scrive che le dispace, ma codesto fine settimana proprio un po' venì, perché sarà ad una fiera a Rimini, fogata di lavoro. E poi - bum - aggiunge: visto che alcuni di voi sono di Rimini, non è che ci si trova là? Seguono email con tanti sì e un paio di no. Così ci si trova a ridiscutere tutto. Alla fine l'incontro non si fa.

Io nel frattempo ero già sicuro di non andarci, ma vista da fuori ho pensato che quassù, chiedere di spostare le date di un incontro già organizzato, non si farebbe.

E poi ci si lamenta che in Italia i politici non combinano mai niente.



* mi levo da 'hoglioni

Nessun commento: