domenica 14 febbraio 2010

Disobbedienti

In Canada, dal lato di là, ci sarebbero le Olimpiadi invernali.
Gaudio! Tempo di Armin Zoegeler, curling, vin brulè, short track e bobbismo giamaicano.
Non male, ma come in ogni avvenimento di portata globale, ci devono per forza essere i rompicoglioni.

Rompicoglioni è un termine semanticamente esteso che in questo caso identifica quelli che il vero sballo è dire no, quelli che comunque vadano le cose sono contro. Ho visto la foto di uno striscione che diceva “Prima delle Olimpiadi, pensate alla fame nel mondo”. Roba che stai sicuro, che se anche politici, vip e Obama dicessero “va bene, risolviamo sta fame nel mondo”, una volta risolto il problema ti trovi davanti la stessa persona che ha raschiato lo striscione e ci ha scritto sopra "Prima delle Olimpiadi, pensate ai senzatetto”. Allora politici, vip e anche Obama pensano che la gente, se gli dai una mano, poi si prende tutto il braccio.

E siccome politici, vip e pure Obama questa cosa la sanno fin dall’inizio, non si preoccupano neanche di risolvere il problema della fame nel mondo, per non dover poi pensare anche ai senzatetto. Catalogano il tipo con lo striscione sotto la categoria telegiornalistica dei Disobbedienti, quelli che comunque vadano le cose dicono di no.

E questo, frateli e sorele, è lo stesso discorso che rivolgo a voi, quando firmate l’ennesima petizione della Repubblica o quando vi iscrivete su Facebook al gruppo per scoprire la verità su Ustica.

Poi c’è anche da dire che non puoi neanche pretendere che uno prenda sul serio una cosa che non ti costa nulla e ti ruba mezzo minuto.

Come dice mio nonno, “i mistéri, o che se se’i fa ben, o che se fa ‘n de men de farli”: quando ti dedichi ad un’attività, fratelo, sorela, fallo fino in fondo o desisti fin dal principio.

Manifestare e aprire gruppi su Facebook sono cose che fanno già milioni di persone. È il cervellino che dovresti usare diversamente, in modo più trasversale.

E non chiedermi come, che non ne ho idea. Faccio per dire.

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