mercoledì 18 giugno 2008

hm, italia?

siamo scampati alla guerra. i nostri nonni se ne sono presi una porzione kingsize per pararci il culo a noi. vivendo in tempi cheti, per rendere la nostra vita degna di tal nome siamo costretti ad attingere drama da altre fonti.
c’è chi non capisce che drama si scrive con una emme ed attacca a drogarsi, gli altri il drama lo vogliono vivere in una sottovita parallela dalla quale uscire ed entrare a piacere. queste persone scelgono solitamente il pallone.

la malattia chiamata tifo comincia come un semplice raffreddore. il soggetto simpatizza per una fazione e somatizza al massimo in uno starnuto al gol avversario. è contento quando si vince, ma in fondo quel che conta è divertirsi e allora viva il bel giocare.
ma quando la benamata comincia a vincere il soggetto si attacca e subentra il tifo nella sua variante endemica.
la variante endemica non è una troia facile, non vi si entra ed esce a piacimento. ma a questo punto è tardi per uscire e la troia ne vuol sempre di più.
dopo la ciucca della coppa del mondo, il nostro tenero paese adolescente sembra stia passando alla seconda fase.

povera italia puzzolente, che l’unico modo per unire nord, sud e un paio d’isole lo trovi davanti a un maxischermo d’oltreconfine.
povera semplice italia, che amplifica i suoi stereotipi per dimostrare allo straniero che sono veri davvero.
povera italia incatenacciata nei tuoi schemi, che imponi al terroncello di insultare arbitro, figli e consorte. che costringi il milanese a lamentarsi che la partita su una panca come proletari no che no che no. che ligia alla tua santa chiesa cripti la bestemmia nei dialetti del nord est.
dove il sud si scandalizza della frigidità settentrionale e il nord s’incattivisce per le urla di palermo e da chi la rappresenta. dove il milanese veste armani, il napoletano maradona e il leccese qualsiasi cosa purché rechi la scritta salento.
beata, innocente italia, qualsiasi cosa accada c'è una capra ad espiare. troveremo sempre un allenatore, un giocatore o un arbitro a cui far pagare pegno al posto nostro, in attesa di una seconda venuta. perché gesù ha già pagato per noi e ora tocca ad autorità e governo a pagare un altro giro.
e il prossimo giro magari lo pagherò io, ma intanto il governo cambierà e pagheranno sempre e solo gesù cristo e chi si sbilancia.
italia se uno sbaglia ascolta il papa, perdona. ma a chi non sbaglia scagliala, la seconda pietra.
italia, che ami i semplici. e non sopporti la boria di chi pretende di usare il cervello.
che ami le piccole gioie della vita e sacrifichi anima e culo pur di guardare il quattro.
italia nun te move, ce penza padre pio, berlusconi o materazzi.
italia, occhio alla panza.

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