mercoledì 23 maggio 2012

A china



Guardo le fotografie del viaggio e mi rendo conto che non rendono. Perché la foto ti mostra quello che vedi, ma toglie tutti gli elementi circostanti. Vedi una montagna, ma non la fatica che hai fatto per scalarla, o il profumo di Turkish Delight dei tronchi dei mohair che si sfaldano. Il contesto è più importante di quanto uno creda.
Penso a duecento anni fa, quando andavi in un posto e al massimo lo avevi già visto disegnato. Presente quei disegni a china sui libri del Settecento? Bisognerebbe spegnere la digitale e ricominciare a schizzare sui notes, essendone capaci. Le immagini stupirebbero ancora chi le vede, non solo perché un disegno è inscindibile dal contesto, ma anche perché un’immagine non rappresenta fedelmente, ma ti costringe a completarla, metterci del tuo. E anche se non lo sai, il bello è tutto là. Alla fine il paesaggio in fotografia è come una donna nuda, nel senso che una in bikini è molto più sexy.

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