domenica 4 marzo 2012

Ottimizzare

Mi sa che ho capito perché le ostriche sono così care. Il segreto per abbassare i prezzi è ottimizzare, rendere efficiente. Tutte cose che stavano molto a cuore al mio capo proattivo, quello che avevo un anno fa. Qui invece lavoriamo fra le 4 e le 6 ore al giorno, con calma e lunghe chiacchierate. Mentre ripariamo i cesti di plastica per mettere le ostriche in mare, Joah fa marcia indietro col muletto e ne demolisce una. Non è una svista, è che per una o due non vale la pena di farsi problemi.

Poi scendiamo in mare verso i tralicci a cui sono appesi i cesti pieni. Io che ammiro Shane perché sa esattamente dove togliere e dove aggiungere i cesti ogni giorno, scopro che in realtà va ad occhio: ferma la barca nel primo segmento vuoto che vede e piazza i cesti pieni, poi cerca una zona vicina in cui le ostriche sembrano abbastanza mature. In pratica alcuni cesti vengono raccolti dopo sette o otto mesi, e altri sono là da anni. Ecco spiegati i cesti pieni di ostriche morte che abbiamo raccolto lunedì.

Poi sulla via del ritorno un cesto cade in mare. Matty sghignazza mentre racconta fuckeggiando copiosamente che sul fondale devono essercene a migliaia. Una volta poi ha affondato la barca, perché era troppo carica. Lo dice in una risata punteggiata di fuck.

Ho sempre sognato un lavoro così, dove lavori partaime e guadagni intero. Niente corse, niente proattività o gente che chiama i problemi sfide. E sono rilassato, disteso, lucido. Il partaim è la risposta alle angosce della vita moderna.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi pe pisciuta soprattutto questo:
"gente che chiama i problemi sfide".
Ciamano i problemi "challenges" o "issues", chiamano il fare la spia "escalate" e così via ;)
Viva il part-time, io l'ho sempre detto! ;)
Ma non è così facile traovare un part-time che ti dia da vivere ;)
Ti piacciono le ostriche?

Annamaria

bastian contreras ha detto...

Io conosco una persona in Canada che è molto brava ad escalare...
La sai una cosa? Le ostriche me le sto facendo piacere, ma non posso dire di andarne matto.

Aria ha detto...

Pensiamo le stesse cose nello stesso momento, anche a 15 mila chilometri di distanza (circa). Voglio una vita. Voglio il part time dietro casa.

claudia ha detto...

Lo dico da mo´...son venuta down under anch´io, per evitare lo stress! Per intanto, ho iniziato a insegnare italiano 3 ore il sabato mattina ad una classe di 11 novenni sudafricani con origini italiane. Poi un´ora o due alla settimana alla propietaria di un panificio-bar-pseudo ristorante (ingredienti di qualitá elevata) mia coetanea scappata vent´anni fa da Sarajevo che ha sempre sognato di imparare l´italiano. Vado da lei, ci sediamo ad un tavolo all´ombra e mi offre pure la colazione. Magari non divento ricca, ma la pagnotta la porto a casa.
(Ps: il lavoro vero, quello a tempo pieno, é fare il genitore di una bambina che va alla deutsche schule,e ancora alla materna...massacrante, quello che ti chiedono...;-)