venerdì 16 settembre 2011

Tutti uguali

Quando dicono che al mondo siamo tutti uguali, ecco, per fortuna non è vero. Per fortuna siamo tutti diversi, che il mondo ha bisogno di popoli crucchi e pignoli, ma anche di africani svaccati sotto palme da cocco. “Arricchiamoci delle nostre reciproche differenze”, propone Walt Whitman dalle pagine dei diari di milioni di liceali.

Il problema in caso è quando due mondi vengono a contatto. Tipo prendi un pullmino di olandesi e francesi e dagli tre giorni per scalare un vulcano con una guida indonesiana, che si scalda a forza di sigaretti alla cannella e attacca a cantare Bob Marley a quota 3500, cosa peraltro non interamente scollegabile al suo eminente collasso. Normale per gli europei esigere quello per cui hanno pagato, normale per gli organizzatori richiedere pazienza, che non è morto nessuno. È qui che torna utile venire da un paese che dai monti vede la Baviera e da sotto si imbarca per Tunisi.

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