venerdì 7 gennaio 2011

Capodanno e sentirlo appena

Gli sci da fondo sono molto più leggeri di quelli da discesa. Hanno un attacco rivestito di gomma che ti permette di sollevare il calcagno tenendo la punta del piede agganciata. Sembrano sci da disconto, ma sono funzionali allo scopo di sciare in pianura.

E faccio clic clac con il calcagno che si alza e si appoggia, si alza e si appoggia, mentre gli sci fanno squish squosh sui binari che ha scavato nella neve chi mi ha preceduto ore o giorni prima.

Sono le due e mezzo e considero un tramonto che durerà ancora un’ora, dietro gli alberi attorno al lago innevato che sto circumnavigando con gli sci ai piedi. Nascoste fra le foreste, mi guardano poche case di legno dipinte di ruggine.

Realizzo che è il 31 dicembre, registro, dimentico.

La sera comincia prima delle 4. La notte è lunga e a mezzanotte pare siano già le 3. Scendiamo al lago ghiacciato, evitando le buche aperte per pescare, improvvisiamo un dieci nove otto arbitrario e olandese e allo zero Tomas sta ancora cercando di togliere il sigillo dalla bottiglia di spumante.

Torniamo al caldo e le ragazze vanno a letto una dopo l’altra. Noi in qualche modo tiramo avanti fino alle 2, ma domani conviene sfruttare il sole e non ci si può alzare troppo tardi. Non ci prendiamo neanche la briga di ubriacarci decentemente.

Più tardi, sugli sci da fondo, sullo stesso lago, ma in senso contrario, realizzo che è il primo gennaio. Registro, dimentico.

Il mio trentesimo capodanno: un mese di vita speso in capodanni. Almeno trenta bottiglie di spumante, trecento secondi di conto alla rovescia. E stavolta non c'è neanche un mondiale, un’olimpiade, un’elezione generale da aspettare.

Il capodanno avrebbe senso in momenti nei quali davvero succede qualcosa, come alla fine del campionato di calcio. C'è un vincitore, qualcuno si qualifica per la coppa, altri retrocedono. Calciomercato e via di nuovo.

Così tra l'altro, oltre agli interisti, potremmo festeggiare anche tutti noialtri, con botti e ubriacature estive, anche chi è stato retrocesso. Oppure chi è stato retrocesso salta un anno, ma in questo caso chi tifa Lecce o Brescia non raggiungerebbe mai la maggiore età.

A giugno ci sarebbero classifiche dei migliori dischi del campionato passato e riepiloghi di eventi, dove nessuno spenderebbe parole per il discorso che il Presidente della Repubblica ha tenuto verso la fine del girone d’andata.

Invece fra il 31 dicembre e il primo gennaio io sono in una casa di legno a Mora, quattro ore di corriera a nord di Stoccolma, con il mio compagno di avventure Tomas, la sua ragazza olandese e le sue amiche del paesino. Alberi, neve, case di legno. Si fa la sauna e ci si tuffa nella neve che pizzica. Poi ci si butta sotto la doccia senza accorgersi che è finita l'acqua calda.

Ma non fa così freddo al Nord, almeno fino alla mattina in cui partiamo per Stoccolma. In una notte il termometro si affossa di più di dieci gradi e con -16 il gelo mi tocca la pianta del piede attraverso la suola rinforzata degli anfibi. Giusto in tempo per rintanarsi nel treno e guardare per tre ore alberi, neve e case di legno, che sono gialle nei paesi, rosso ruggine nei boschi.

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