lunedì 3 giugno 2013

Crocefisso

Se non mi faccio sentire da un po' è più perché sto leggendo Infinite Jest che per il fatto che finalmente sono riuscito ad emigrare di nuovo.

Nella versione inglese sono 981 pagine, Infinite Jest, più 97 di note scritte piccole piccole, con qualche nota delle note. Ogni pagina mi richiede una media di 7 minuti di alta concentrazione, più varie ricerche su decine di siti che si occupano di ricapitolare la trama, riassumere i personaggi, localizzare lo scenario, approfondire le decine di temi e sottotemi buttati là fra le pagine.

Ci sono guide di lettura che ti dicono di resistere a quel noioso dialogo a pagina 30, non scoraggiarti di fronte alla miriade di personaggi incontrati fra pagina 50 e 60 e comunque tenere duro fino alla 200, che da là non ti fermi più. E occho a pagina 223, perché c'è una sorpresa. C'è perfino chi ti spiega come usare i segnalibri. Pare che ne servano almeno tre. Ed è tutto vero. Ho raggiunto pagina 200 sul regionale verso Milano, dopo lo sforzo pesistico di issare la borsa col mio tutto sulla mensola portabagagli, e da allora ricordo solo vagamente i viaggi in treno che sono seguiti.

Ecco, però, a parte questo, che interessa solo ai nerd, sono per l'appunto emigrato. Lilù mi prende per il culo, perché leggo Infinite Jest invece di impacchettare le cose lasciate a casa di sua madre nella Banlié di Parì e cercare quel camioncino da affittare per andare a prendere altrettanta roba da suo padre a Blois e finalmente convogliare il tutto nella nuova casa in via del crocefisso, a Tolosa.

Per i francesi, dire che abiti in via del crocefisso suscita grande ilarità. Noi cisalpini invece ai crocefissi ci siamo immunizzati. Ma forse il livello di nerdosità di Infinite Jest suscita ancora più ilarità della storia del crocefisso.

5 commenti:

Hombre ha detto...

hola, compagno di lettura.
Anch'io sto su Il Libro (meglio sopra in questi casi).. vediamo cosa ne viene fuori.
Stavolta lo porto in fondo quant'è vero iddio, 3 anni fa lo lasciai a pag 100 ma avevo quello della biblio che mi generava ansia.
Adesso sono attrezzato col cartaceo per la sera e con l'ebook per tutto il resto...

bastian contreras ha detto...

Mi sembra che i presupposti ci siano tutti. I tempi di consegna delle biblioteche rendono la Sua lettura impossibile.
Mi raccomando, stavolta non mollare prima delle prime 200 pagine! E poi racconta l'Esperienza.

Hombre ha detto...

no, per quello son già a 300... qualcosa dirò, forse, alla fine, ma si rischia di cadere nel trito, ormai ne ha scritto anche il cane.

claudia ha detto...

cavolo...io manco so di cosa state parlando... scrivete tutti e due, ma fatelo anche per chi non sa di cosa state parlando: educate noi ignari (e non siamo pochi, visto che sto chiedendo a destra e a manca e nessuno mi sa rispondere...che, sara' mica come l'arccobaleno della gravita' di Pynchon, che tutti se ne riempivano le penne e nessuno era mai andato oltre pagina 23 (critici letterari compresi)? Io quasi 100, e ce l'ho ancora sullo scaffale, manco ho la scusa della biblioteca. :-)

bastian contreras ha detto...

In effetti spesso lo paragonano a Pynchon, ma ad occhio (mai osqto cimentarmi con Pynchon) più semplice in quanto dotato di trama narrativa. Qualcuno ha scomodato perfino l'Ulisse di Joyce, alché io rispondo invocando contegno.
In pratica è una storia ambientata in un vicino futuro che pero' nel frattempo è passato, ci sono dei ragazzini che giocano a tennis, svariata gente che si droga o prova a smettere di farlo, terroristi-separatisti canadesi in sedia a rotelle e tutto questo solo nelle prime 250 pagine.