Yuki viene da Kobe.
È piccola e minuta, e il suo sorriso con i dentoni è la prova che i manga sono
fra noi. Ogni due parole le sfugge una risata un po’ nervosa, ma simpatica.
Stamattina è
entrata nella cucina della fattoria con una bottiglia di acqua minerale
frizzante.
L’ha aperta e a vedere tutte
quelle bollicine, dalla sua bocca è uscito un fumetto con un grosso punto di
domanda.
“It’s sparkling”, le faccio.
“Parkli? I thought
water!”
“Water with bubbles”
“Aha! I thought broken”
Assaggia l’acqua rotta e la sua
faccia si tinge di verde. Poi, appena sopra la sua testa, si accende una
lampadina. Scuote la bottiglia e la apre, spruzzando acqua ovunque. Poco male,
basta una risatina a coprire l’imbarazzo.
Più tardi la vedo nella vigna,
che pota i tralci alti salendo sopra una cassetta di plastica. La piccola
ragazza della grande metropoli indossa una mascherina per ripararsi dalle
pericolose polveri del centro dell’Australia. La bottiglia dell’acqua rotta è
là di fianco.
Nessun commento:
Posta un commento