domenica 29 gennaio 2012

Le cover di Yesterday

In Australia, nei bagni dei campeggi c’è spesso la radio accesa. Mattina, sera, notte fonda; immagino sia per nascondere i rumori che fanno i corpi quando si sgonfiano.

In questo campeggio qui, a Perth, c’è da deprimersi ogni volta che ci si fa una doccia. Non è che mettano la Britney o Shakira, no, quella è la tristezza che ti provoca un gestore telefonico che ti invita ad entrare nella community. Questa tristezza qui è piuttosto quella che ti prende fra i mobili in legno scuro della casa di un anziano. Suonano roba tipo Perry Como, che io non conosco nessuna canzone di Perry Como, ma sono pronto a giurare che quello è proprio Perry Como.

È la tipica radio da cover di Yesterday. Infatti ne ho sentite due diverse in 24 ore. Non mi ero mai reso conto di quanto possa essere triste una cover di Yesterday. È che per quante orchestre e arrangiamenti tu ci metta, la puoi cantare in un modo solo, calcando sui sentimenti, stipandola di mugolii e cambi di tono, tipo le cover che fa Joe Cocker. Se un discotecaro ti prende Yesterday e ci mette sotto un rullo di tunz tunz, John Lennon si tira un colpo nella tomba. Ma alla fine è la stessa cosa, sempre di pimpare si tratta. Non so cosa ne pensino nell’aldilà.

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