Uno dei dirimpettai deve aver installato un’antenna satellitare, o qualche genere di collegamento internet artigianale. Da qualche settimana, guardo dalla finestra e di fronte vedo un cavo bianco che sventola per dieci metri almeno fra la finestra al secondo piano e la linea del tetto. Mi dà non poco fastidio. Il muro di mattoni perfettamente regolare, con le sue brave finestre bianche quadrate, e questo filo che pende come un nervo di carne fra i molari, uno di quelli che non si staccano neanche ad usare gli stuzzicadenti a guisa di cric.
Mi dà fastidio questo coso che spezza la regolarità delle facciate degli edifici, e si muove per farmelo notare, qua e là, come una manina che fa ciao ciao dall’alto per prenderti per il culo.
La teoria è che l’irregolarità infastidisca solo in un contesto regolare come lo Spaarndammerbuurt.
Domani parto per il Senegal e non mancherò di verificare.