Noi gli diciamo che ci sono cose più importanti dei soldi, tipo la salute, l’amore e la Champions League. Lui ci asseconda, questi toubab così ricchi da non capire il valore dei soldi.
In Senegal i soldi sono importanti. In effetti sono sempre importanti se ne hai pochi e pensi che se ne avessi di più non ci dovresti più pensare. E invece anche quando ne hai tanti ti sembrano pochi e la barriera fra africani e toubab è proprio qui, nel punto in cui loro non capiscono che il fatto che tu non sia privo di svanziche non significa che tu le voglia per forza spendere o regalare.
E non è che sia sempre così, perché certi turisti i soldi li regalano, soprattutto a chi gli sta simpatico. Per questo in Senegal la simpatia è diventata un’industria, la chiamano la teranga, l’accoglienza.
Non che prima di andarci non mi aspettassi dagli autoctoni un certo appetito per le mie piotte CFA, ma una cosa è chiedere, un’altra se ogni applicante prima ti saluta, ti chiede come stai e come ti chiami, se ti piace il Senegal, da quanto sei là, quanti mesi starai e ti invita a prendere il tè. Puoi evitare di rispondere, ma se non vuoi essere scortese ci puoi perdere giornate.
Ecco, il Senegal è bellissimo, ma ha i suoi problemi. E forse l’accoglienza non è neanche il più grave.
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