Odio scegliere. Mi costringe ad abbandonare tutte le possibilità tranne una.
Pazienza finché si tratta di scegliere una scuola, un’università, un lavoro. Ho sempre fatto a caso e mi è sempre andata bene. Ma ora, tu, amico blogghettaro che mi inviti alla radio, mi chiedi di scegliere una (una) canzone italiana per il programma.
Allora devo abbandonare tutti i programmi per oggi e concentrarmi.
Mi concentro.
Facciamo che non metto le cose che si conoscono. Se le conoscono tutti, che gusto c’è? Allora niente Baustelle, che tra l’altro so che piacciono anche a te e li avrai già messi, no?
Togliamo anche questa, che è un po’ nociva per l'etere.
E questa, che che quell’organo secondo me ci starebbe come una torta ad un compleanno, però dura troppo e se me la tagli poi mordo.
Allora, visto che si parla di italiani in Olanda e delle loro biciclette, alla fine metto questa, che ha sta chitarra sdrucciolevole come lo Stelvio d’inverno, che quando l’ascolti in sella ti fa sentire come se ti scorressero i titoli di testa di un film davanti al manubrio. Sì, è lei la mia canzone italiana all’estero di fiducia.
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