Prendi questo
"Nell'ottobre 2009 Ann Pickard, responsabile della Shell per l'Africa subsahariana, ha detto che il gruppo si era infiltrato nei principali ministeri del governo nigeriano".
e ancora questo
"Nel 2009 la Pfizer ha pagato un team di investigatori per trovare prove di corruzione a carico del ministro della giustizia nigeriano e costringerlo a fermare un'azione legale contro il gruppo."
e questo
"Il Vaticano ha impedito ai suoi prelati di testimoniare nell'inchiesta sugli abusi sessuali del clero irlandese".
Uno li legge tutti e alla fine della terza pagina, sotto la foto di Assange con i capelli biondomorgan, riscontra due effetti discordanti: si deprime perché il mondo non andrà mai vorrebbe lui, ma allo stesso tempo perde sensibilità. Fra le notizie riportate sopra, il fatto che un dispaccio del 2007 sostenga che i mezzi d'informazione francesi siano dominati da un'élite ristretta e cedano facilmente a pressioni politiche e commerciali perde di importanza, una goccia in un mare pieno di petroliere che si spezzano come uova.
È così: quando ci sono troppi scandali, gli standard di gravità si abbassano. Tangentopoli è stata uno scandalo nel '92, ma succedesse ora, chi si scandalizzerebbe più, in mezzo al torpore generale a cui ci siamo abituati?
È un po' il motivo per cui sia Storace che Rutelli sono ancora al loro posto: hanno approfittato della loro carica per comprare casa a Roma a pochi euro, ma è nulla in confronto alle storture che ogni settimana leggiamo sull'Espresso o vediamo su Report. C'è sempre qualcosa di peggio da qualche parte. Così, visto che da qualche parte bisognerà cominciare a raddrizzare torti, spendiamo tutto il tempo a chiederci da dove cominciare e alla fine non si comincia mai perché c'è sempre uno scandalo nuovo a cambiare il fuoco dell'attenzione.
È il comportamento della massa che determina cosa è accettabile e cosa non lo è. Un comportamento diffuso diventa accettabile. Per questo dico che tu, che parcheggi in divieto di sosta e ti lamenti perché con tutti i ladri che ci sono in giro danno la multa a te, sei la causa di ogni scandalo italiano.
Uno li legge tutti e alla fine della terza pagina, sotto la foto di Assange con i capelli biondomorgan, riscontra due effetti discordanti: si deprime perché il mondo non andrà mai vorrebbe lui, ma allo stesso tempo perde sensibilità. Fra le notizie riportate sopra, il fatto che un dispaccio del 2007 sostenga che i mezzi d'informazione francesi siano dominati da un'élite ristretta e cedano facilmente a pressioni politiche e commerciali perde di importanza, una goccia in un mare pieno di petroliere che si spezzano come uova.
È così: quando ci sono troppi scandali, gli standard di gravità si abbassano. Tangentopoli è stata uno scandalo nel '92, ma succedesse ora, chi si scandalizzerebbe più, in mezzo al torpore generale a cui ci siamo abituati?
È un po' il motivo per cui sia Storace che Rutelli sono ancora al loro posto: hanno approfittato della loro carica per comprare casa a Roma a pochi euro, ma è nulla in confronto alle storture che ogni settimana leggiamo sull'Espresso o vediamo su Report. C'è sempre qualcosa di peggio da qualche parte. Così, visto che da qualche parte bisognerà cominciare a raddrizzare torti, spendiamo tutto il tempo a chiederci da dove cominciare e alla fine non si comincia mai perché c'è sempre uno scandalo nuovo a cambiare il fuoco dell'attenzione.
È il comportamento della massa che determina cosa è accettabile e cosa non lo è. Un comportamento diffuso diventa accettabile. Per questo dico che tu, che parcheggi in divieto di sosta e ti lamenti perché con tutti i ladri che ci sono in giro danno la multa a te, sei la causa di ogni scandalo italiano.
1 commento:
Bravo, porca vacca, bravo, parole laiche!
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