mercoledì 12 gennaio 2011

Tirata pedante a te, che contesti multe sacrosante

Su Internazionale ci sono 3 dico 3 pagine di microestratti da WikiLeaks.

Prendi questo

"Nell'ottobre 2009 Ann Pickard, responsabile della Shell per l'Africa subsahariana, ha detto che il gruppo si era infiltrato nei principali ministeri del governo nigeriano".

e ancora questo

"Nel 2009 la Pfizer ha pagato un team di investigatori per trovare prove di corruzione a carico del ministro della giustizia nigeriano e costringerlo a fermare un'azione legale contro il gruppo."

e questo

"Il Vaticano ha impedito ai suoi prelati di testimoniare nell'inchiesta sugli abusi sessuali del clero irlandese".

Uno li legge tutti e alla fine della terza pagina, sotto la foto di Assange con i capelli biondomorgan, riscontra due effetti discordanti: si deprime perché il mondo non andrà mai vorrebbe lui, ma allo stesso tempo perde sensibilità. Fra le notizie riportate sopra, il fatto che un dispaccio del 2007 sostenga che i mezzi d'informazione francesi siano dominati da un'élite ristretta e cedano facilmente a pressioni politiche e commerciali perde di importanza, una goccia in un mare pieno di petroliere che si spezzano come uova.

È così: quando ci sono troppi scandali, gli standard di gravità si abbassano. Tangentopoli è stata uno scandalo nel '92, ma succedesse ora, chi si scandalizzerebbe più, in mezzo al torpore generale a cui ci siamo abituati?

È un po' il motivo per cui sia Storace che Rutelli sono ancora al loro posto: hanno approfittato della loro carica per comprare casa a Roma a pochi euro, ma è nulla in confronto alle storture che ogni settimana leggiamo sull'Espresso o vediamo su Report. C'è sempre qualcosa di peggio da qualche parte. Così, visto che da qualche parte bisognerà cominciare a raddrizzare torti, spendiamo tutto il tempo a chiederci da dove cominciare e alla fine non si comincia mai perché c'è sempre uno scandalo nuovo a cambiare il fuoco dell'attenzione.

È il comportamento della massa che determina cosa è accettabile e cosa non lo è. Un comportamento diffuso diventa accettabile. Per questo dico che tu, che parcheggi in divieto di sosta e ti lamenti perché con tutti i ladri che ci sono in giro danno la multa a te, sei la causa di ogni scandalo italiano.

1 commento:

Aria ha detto...

Bravo, porca vacca, bravo, parole laiche!