È un po’ come trapassare in un’altra vita. Ci sono tutte ste
cose che cambiano: che passi dall’estate all’inverno, dai giorni lunghi alle
notti pomeridiane, dai letti sfatti al piumone che conosci da sempre.
Per sintonizzarti hai due giorni d’aereo, sospeso fra il Qua
e il Là, il Questo e il Quello, la Vera Vita
e la Vita Reale.
È come un fuorionda, libero da convenzioni di spazio e
tempo. Perché c’è solo notte e giorno, e decidi tu se sono le sei di mattina come
alla partenza, o del pomeriggio come all’arrivo. E se guardi dal finestrino
vedi una pianura che forse è l’India, e forse è il Kazakistan, o magari addirittura
la Birmania. Non sono mai stato in India, ma forse l’ho vista dall’aereo. Dal
finestrino, credo di aver scorto l’Everest. E ora come faccio con
l’applicazione di TripAdvisor su Facebook? Segno che l’Everest l’ho visto o no?
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