Io sono uno che si fida della gente. Ho una sola regola: mai fidarti di chi ti dice “fìdati”.
E non parlo di elezioni, parlo di caffè. Il mio amico storico
del liceo lavora per una di quelle aziende a struttura piramidale e si vanta di
guadagnare diecimila euro al mese.
Non è questo che mi stupisce, è la quantità di persone che mi hanno riportato
la notizia con l’aria di crederci davvero.
Ieri ho fatto una breve ricerca on-line, per vedere che si
diceva dell’azienda in questione, che vende caffè arricchito con un fungo che promette
di migliorare la qualità con doti taumaturgiche: elimina il rischio di tachicardia
senza eliminare la caffeina. In più disintegra
i radicali liberi.
Pare che siano stati in molti a fidarsi dell’opportunità di guadagnare gratis. Ricercare nomeazienda
+ truffa su Google è una panoramica
neorealista sul mondo dell’italiano alfa. Su di un forum dove
una ragazza denuncia la truffa del caffè-più, c’è chi per incoraggiarla la
compatisce un po’, insulta i truffatori cattivi e subito dopo prova a coinvolgerla
in un’altra azienda a struttura piramidale.
Poi c’è il blog STOP alle truffe,
che con parole scelte cautamente consiglia di prendere in seria considerazione questa opportunità e ci rivela che
anche se loro non possono fornire i dati del gestore dell’azienda, il signor Mario D. S. lo trovate su Facebook. Per dare
un’idea, il blog è pieno di pubblicità tipo casinò online, guadagnare investendo 1 h al giorno e la
community del guadagno.
E poi la discussione sul caffè taumaturgico riparte su di unforumpieno di storie ed opinioni. Qualcuno richiede notizie su questa azienda che si sta espandendo a macchia d’olio e che
vende caffè con un fungo miracoloso,
che dovrebbe
risolvere quasi tutte le patologie. C’è chi si affida agli esperti: Qualcuno che “frequenta” spesso l'America o
ci vive magari già la conosce, perchè da quel poco che ho capito o mi sono
informato sta xxx negli Stati Uniti è molto famosa e il proprietario è uno degli
uomini più ricchi d'America. E poi decine di storie di umanità che
ricordano i Ragazzi di vita di Pasolini. C’è chi racconta della zia che aveva
il contratto a tempo indeterminato e lavorava come segretaria per il direttore
di una multinazionale, e ha lasciato tutto per il miraggio di smettere di lavorare, lavorando per un'azienda di santoni del multilevel, con gente che dormiva
di notte con le cuffiette con le cassette motivatrici.
Va bene, è il forum degli ultrà laziali, gente che non parla
né di Klose né di Mussolini, ma solo di raparsi a zero e Doctor Martens. Ma che
dire del tipo che lavorava come banchista
in un noto bar gelateria notturno, “cornettaro” di via Cavour, il proprietario
passava la mattina co lo scooterone (erano i primi modelli), se piava na
mazzetta de soldi e andava al mare. Il suddetto proprietario con lo
scooterone lo chiama qualche anno dopo e gli chiede se vuole svoltare, diventare ricco, ecc. Lui non
ci casca, e fa bene perché ora il proprietario ha perso il bar e fa il
banchista lui stesso. Checché significhi
“banchista”.
Emerge un’Italia di gente che non si fida e gente che si
fida, ma alla fine chi si fida è in maggioranza, anche perché l’opportunità di guadagnare
senza lavorare è talmente allettante che vale la pena di rischiare. È questo il
mito italiano, star bene senza faticare.
Perché siamo pigri, perché chi non lo è ha già avuto quattro generazioni di
emigranti per decidersi a mollare tutto e partire.
Anche chi si fa un mazzo così, spesso lo fa per non
lavorare. Si comincia con le piccole disonestà e poi si passano giornate ad aggiustare situazioni,
accordarsi con gente per sistemare cose e creare altre truffe per ripagare gli
interessi richiesti da chi aveva aiutato ad organizzare le prime.
Così la pigrizia e il fidarsi sono legati, e così l’italiano
finisce sempre per fidarsi delle persone sbagliate, quelle che propongono i guadagni
immediati e le soluzioni semplici ed estreme.
E ora il collegamento
con la politica trovatelo voi.
7 commenti:
ti candido a presidente del dipartimento de noartri ;)
Sei troppo forte!
Beh, qui sei tu quella che ha il cognome dell'ex Presidente!
Io ho una regola per comprendere meglio chi ho davanti, è la regola del "non per essere". "Non perssere razzista, ma..." Eccolo là, beccato.
"Non per farmi i cazzi tuoi è, ma..." beccato.
E via così
Sai che a pensarci bene ho l'impressione di essere un profferitore di "non per"?
Devo fare nota mentale e fare attenzione. Non mi va che la gente smascheri i miei turpi intenti.
A proposito, il grassetto è copiato indebitamente dal tuo blog e da quello di Ruphus, o da quello dei due che ha copiato l'altro per primo.
non l'ho poi capito bene questo giro... ma ruphus e claudia si conoscono? Ai post l'ardua sentenza.
Mi risulta che sia stata proprio Claudia a indirizzarlo su questi lidi. Santa donna.
Parole sante. Concordo anche sul "Non per essere". Vorrei proporre una terza opzione, ma in questo momento mi sfugge.
Posta un commento