lunedì 28 ottobre 2013

'Azzo guardi?



A me piace guardare la gente. A volte esco apposta per farlo. Non mi porta nulla, ma mi piace. Cosa osservo? Non lo so. Mi piacciono quelli vestiti strani. E le belle ragazze, ma anche quelle brutte, e anche i maschi, basta che abbiano una faccia particolare o dei vestiti originali. 

E la gente se ne accorge, che la guardo, mi sono reso conto. Le belle ci sono abituate, le brutte forse le faccio sentire brutte, le normali, che sono poi tipo sette su dieci, un paio di volte mi hanno anche sorriso, ma di solito sviano lo sguardo. I maschi mi guardano male e i pigmentati cerco di non fissarli, che non vorrei che pensassero che la gente ce l’ha con le tinte scure.

Poi, il fatto che non abbia ancora ricevuto un pugno, uno sputo, un cazzo guardi? mi dice che è tutta fantasia e che in fondo è proprio la fantasia che cerco, e le facce sono solo un pretesto.

E da domani lo spettro di tipi da osservare aumenterà. Vado in Argentina, per tre settimane e mezzo e una stima di 120 ore di bus. Sono anni che voglio vedere Buenos Aires, e sono così convinto che le attese provochino solo delusioni, che so per certo che mi piacerà un sacco.

giovedì 10 ottobre 2013

Poveracci noi


Il mio amico Federico è un buono. Un idealista. Gli vogliono bene tutti al mio amico Federico, alcuni perché di un buono ti ci fidi, altri anche perché da un buono spesso ci puoi ricavare qualcosa. 


Un buono non resta indifferente alla Tragedia di Lampedusa e compie il suo dovere di cittadino manifestando il suo cordoglio su Facebook.


Su Facebook però ci sono anche i cattivi. In particolare sta tipa che già tempo fa, quando Federico manifestava cordoglio per l'imminente guerra in Siria, aveva dichiarato sì, ma va detto che c'è gente che merita di essere sterminata. Io su sta frase ci avevo costruito sistemi di pensiero per una settimana e mi ero sforzato di non rispondere, perché chi ragiona a stereotipi non puoi convincerlo con la ragione, anzi, rischi di farci una figuraccia tu. Infatti poi avevano risposto un paio d’altri, con tanta arguzia per carità, ma pur sempre con l’effetto di mettersi sullo stesso piano di una che va per stereotipi.


Sapevo che Sta Tipa non avrebbe potuto non commentare sulla Tragedia. E infatti non ho dovuto aspettare a lungo. Nel corso dei seguenti 50 e passa commenti non sono state risparmiate parole come vergogna, tutti a casa loro, buonismo e svegliatevi (che poi è anche il titolo della rivista dei Testimoni di Geova). Per aprire un minimo di dialogo, i più concilianti fra i buoni sono stati costretti ad ammettere che sì, magari la signora Kyenge è una troia, ma non si può certo generalizzare.


Fra i Buoni, si sono distinti due commentatori, con la strana coincidenza di essere stati entrambi miei coinquilini. C’era Cristiano il Pagano, già noto su queste pagine, che ancora oggi professa l’Estremo Comunismo e utilizza la sua grande arguzia per demolire la povera semplice Tipa in nome della giustizia. Sempre parlando di Giustizia, Cristiano il Pagano ancora non ha saldato i 200 euro di affitto che avevo anticipato sulla fiducia e che aveva promesso di ripagarmi durante l’estate del 2002, salvo poi non rispondere più alle mie telefonate.


L’altra era l’autodefinitasi Rebel, che dell’appartamento che condividevamo era anche la proprietaria e in quanto tale poteva permettersi di essere sgradevole con me e i due slovacchi che abitavano con noi. Grazie a lei, io e gli slovacchi eravamo diventati buoni amici, come solo chi è sulla stessa barca (sperando che non affondi) può diventare. Dai suoi commenti, oltre alla rinnovata fede nell’Amore per il Prossimo, ho potuto scoprire che l’Autodefinitasi è emigrata in zona Concacaf, dove gestisce un ostello, le hanno bruciato la casa perché ha salvato un cane dalla tortura, ma è comunque l’unica bianca rimasta perché sono l’unica di cui si fidano. Ah sì, e ha tipo salvato un immigrato somalo, ma questa non sono stato là a leggerla tutta.


A questo punto in me montava forte la simpatia per Sta Tipa, che probabilmente si era inacidita per frustrazione, perché è ovvio che certi commenti non possono che essere i rosicamenti di qualcuno che è senza lavoro e in grossi guai. E infatti, in risposta ad un commento dell’Autodefinitasi arriva anche quello dove Sta Tipa parla di sé, disoccupata in quanto costretta a licenziarsi (?), e altre cose che non ricordo, mentre – vale la pena di ricordarlo – i marocchini si prendono i sussidi e gli danno anche casa e medicine gratis


Ecco, a questo punto ho sorriso a pensare che fra tutti i commentatori, l’unica anima pressoché salva è probabilmente quella di Sta povera, semplice, ingenua - ma certo non candida - Tipa.

giovedì 3 ottobre 2013

Rosicando



Lo sapevate che i francesi non ci odiano? Anzi, a me ne capitano tanti che gli stiamo simpatici. C’è anche gente che gira con la maglia della nostra nazionale di calcio. Si è mai visto in Italia uno con la maglia della Francia?


Alché giunge la mia conclusione: perché noi odiamo loro e loro non odiano noi? Occhio, che la risposta è la seguente: perché rosichiamo di brutto.


Rosichiamo perché noi e loro facciamo esattamente le stesse cose, ma loro ci riescono meglio.


Per dire, lo sapevate che produciamo tanto formaggio quanto loro, e che i nostri vini non raggiungono i loro apici, ma hanno una qualità media superiore[richiede verifica]? Eppure, se chiedi a un inglese o un americano, ste robe se le compra qui. Un olandese uguale, e forse forse anche un tedesco, con tutto l'amore incondizionato che ha per Bella Italia. E che dire del fatto che ogni anno il Louvre da solo ha più visitatori tutti i musei italiani messi insieme? Certo, la Gioconda è roba nostra, ma se fosse esposta a Firenze sarebbe il quadro più famoso al mondo?


Dicendo ste cose rosico pur io, anche se in realtà il loro bene equivale al mio, visto che qui ci abito. Ed è proprio così che dimostro il mio patriottismo all’italiana: sarei pronto ad andarci di mezzo di persona purché il mio vicino stia peggio di me.